Un infortunio PAZZESCO!
Vi ricordate il mio infortunio al ginocchio? Quello che è iniziato a Barcellona, persisteva alla Maratona di Milano e mi ha dato problemi durante la maratona di Ironman Zurigo? Sarete felici di sapere che ho finalmente capito il problema e ora sono sulla strada della guarigione.
Vorrei dire che è stato un viaggio interessante, ma quello che probabilmente voglio veramente dire è … “Santo f ***! Come ho fatto a non vedere quello che stavo facendo ??!?!”
Torniamo indietro nel tempo e vi racconto un po’ di questa storia. Negli ultimi quindici anni ogni volta che mi visitava il mio osteopata mi chiedeva sempre se avessi fatto qualcosa alla mia caviglia sinistra. Si blocca, trema, crea problemi alla tibia e così via.
La prima volta che mi ha visitato mi ha chiesto, “Hai mai avuto un incidente o avuto qualche trauma? Incidente in machina? Incidente in bicicletta?”
La risposta fu sempre no. Nessun incidente. Nessuna caduta o schiacciamento.
Dopo Ironman Zurich ho smesso di correre del tutto mentre cercavo una soluzione per il ginocchio indolenzito. Ho mantenuto l’efficienza con ciclismo e nuoto. Sono ritornata a Yoga una volta alla settimana per riallineare il corpo. Quando facevo Adho Muka sentivo qualcosa tirare alla caviglia, proprio in fondo alla fibula.
Mi sono ricordato che ho sempre avuto problemi con la mia caviglia sinistra e che molto probabilmente il mio problema vero non era il mio ginocchio, ma piuttosto la mia caviglia.
Così ho iniziato a prestare più attenzione alla caviglia e come funzionava (per me). Ho raddoppiato gli esercizi con i piedi davanti alla televisione. Ho fatto più attenzione a come utilizzavo i miei piedi in diverse situazioni.
Poi, l’altro giorno sono andata a sedermi per scrivere e BOOM! Ho capito tutto. Ho connesso tutto la storia e vi devo dire che non mi sono mai sentita così cretina in vita mia.
Prima, vi faccio vedere come mi siedo alla mia scrivania. Utilizzo uno sgabello (fatto apposta per la schiena) il quale è molto comodo. Posso aggiustare l’altezza secondo all’esigenza.
Vedete dov’è il mio piede sinistro?
Sì, mi siedo sulla caviglia. Sempre.
Quando ho capito cosa stavo facendo mi sono alzata e ho provato a fare lo stesso gesto con il piede destro. Niente da fare, non mi piace. Solo il sinistro.
Poi ho avuto un flashback… cavoli… indietro nel tempo sino alla scuola elementare. Avevamo delle scrivanie saldate alle sedie, come questa…
Mi ricordo che mettevo il piede sotto il sedere, anche se era scomodo. Il piede e gamba si addormentavano ma a me piaceva questa strana posizione. Così tanto che l’ho tenuta per cinquant’anni!
Da gennaio a giugno stavo lavorando sul nuovo libro di Up & Running e ho triplicato il mio tempo alla scrivania. Le mie ansie sicuramente mi hanno spinte a trovare conforto, mettendo il mio piede sotto il sedere sempre di più. Ora che ne sono consapevole mi rendo conto quante volte al giorno lo faccio. Direi che in media mi ci siedo sopra una decina di volta al giorno.
Il mio ginocchio sta meglio e sto facendo gli esercizi menzionati sopra per riabilitare la caviglia. Per ora posso correre mezz’ora senza dolore e col tempo allungarò la distanza.
Cosa possiamo imparare dall’infortunio PAZZESCO!?
- Il sito di un infortunio potrebbe non essere dove si trova il problema. Infatti, non lo è quasi mai…
- Cercate di capire esattamente qual’è il problema prima di inghiottire pillole, gocce o abbassare i pantaloni per un iniezione. Dico questo perché la maggior parte dei runners vogliono tornare a correre ADESSO! e sono disponibilissimi a prendere antinfiammatori (anche quando non serve), antidolorifici o delle gocce miracolose piuttosto che capire la fonte del problema.
- “Non correre” non significa stare sul divano e rilassarsi. Vuol dire tuffarsi in piscina per nuotare vasca dopo vasca o mettersi sullo spin-bike per mantenere l’efficienza muscolare. Così quando siete pronti per correre non dovete partire da zero. Vi posso assicurare, partire da zero è veramente scoraggiante.
- Fate attenzione ai vostri abitudini fuori dalla corsa. Come mangiate, come vi sedete e quanto dormite sono tutti abitudini che hanno un impatto importante sulla vostra corsa, più della corsa stessa.