Correre e giocare sulla spiaggia
Questo è stato scritto nel mese di luglio 2015
L’allenamento in tabella era di riscaldarsi per un paio di chilometri e poi andare in spiaggia per fare esercizi sulla sabbia.
L’allenatore era il mio marito Piero (in casa è il capo dei capi per gli allenamenti!) e correndo con me c’era uno dei suoi atleti, Domenico Ricatti.
Di solito mi sento a disagio a correre con un atleta professionista ma Mimma stava tornando da infortunio e ha iniziato correndo piano. Molto piano. Abbiamo chiacchierato per un paio di minuti, commentando con sorpresa che questa era la prima volta che abbiamo mai corriamo insieme … poi ha accelerato lasciandomi in una nube di polvere. Abbiamo continuato con i nostri rispettivi riscaldamenti e un quarto d’ora dopo eravamo sulla spiaggia, curiosi di vedere quali “giochi” Piero aveva preparato per noi.
Erano le 19.30 ed il caldo dalla giornata stava iniziando ad andarsene. Gruppi di famiglie ed amici erano ancora sdraiati sulla sabbia aspettando il sole che tramontava sul mare. Era quel momento magico che dura pochi minuti in cui i raggi del sole amplificano i colori intorno.
Piero aveva disegnato un percorso sulla sabbia con coni colorati. Dovevamo saltare ogni cono in sequenza, fino alla fine. Il recupero era una corsa facile per tornare alla partenza, sempre sulla sabbia. Ripetere fino a crepare. E’ un esercizio che coinvolge ogni singolo muscolo del corpo. Provare per credere … avrete indolenzimenti anche sull’alluce del piede!
Ho fatto partire Mimmo per primo (gentilissima sono..) e saltò sui coni come se avesse delle molle ai piedi. Da ricordare: giovane maratoneta professionista. L’ha fatto sembrare tutto facile, come se fosse un divertimento.
Non so se fossero i coni, i colori, i salti o gli ultimi raggi di sole, ma dopo pochi secondi avevamo un piccolo pubblico intorno a guardare e commentare.
Ora toccava a me. Non l’ho fatto benissimo e sicuramente con poca grazia, ma l’ho fatto. Mimmo mi ha doppiato diverse volte e dopo sette giri mi sono fermata. Lui invece ha continuato con un chilometro di corsa sull’asfalto come recupero e nella sua assenza il pubblico è impazzito. Tutti volevano provare a saltare!
Adulti e bambini hanno iniziato a saltare i coni. Piero ha dovuto creare un secondo percorsi per i bambini per non essere urtati dagli adulti che cadevano a terra. Dopo un paio di minuti Mimmo era tornato per continuare con altri esercizi. I coni sono stati cambiati da fila a quadrato. Il pubblico da spiaggia guardava ipnotizzato. Appena Mimmo partiva per correre su strada tutti tornavano a fare la prova di saltare i coni.
Potrebbe sembrare sciocco ed eccessivamente emotivo, ma è stato un bellissimo momento. Le persone stavano ridendo e parlando tra di loro delle varie esperienze sportive del passato. I bambini correvano avanti e indietro sui coni urlando “Voglio provare! Prima io! Daiiiiiiii! “. Nessuno voleva andare via, ma alla fine faceva troppo buio e non si vedeva più nulla. Abbiamo ripreso i coni e siamo tornati a casa.
Mi ha dato un certo conforto sapere che anche in questa cultura del 2015 dove regna il telefono, il computer e la televisione, la nostra natura innata ha ancora un forte richiamo per il divertimento, il gioco ed il movimento. E questo mi rende felice.