Ironman Zurigo 2014: preparazione e nuoto
Pochi giorni prima di gareggiare Ironman Zurigo ho postato due righe sul gruppo Facebook “Va piano ma è carina” che riassumeva tutto per me:
TRIATHLON THROWBACK THURSDAY
Queste foto sono da una gara sprint di triathlon a Trieste del 2000. Avevo fatto la mia prima gara in Toscana nel ’97, quando in Italia c’erano soltanto 42 donne a gareggiare in tutta l’Italia.
Mi piaceva perché l’ambiente era più rilassato di quello podistica e nel riprovare il nuoto galleggiavo come un tappo di sughero. La mia bici era un cancello che avevo assemblato con un telaio regalato e 100.000 lire di parti usati.
Avevo sempre detto “un giorno farò l’Ironman…” La (seconda) gravidanza con Evan ha spostato in avanti l’evento di un paio di anni. L’ingresso subito in menopausa l’ha spostato in avanti ancora un paio di anni. Stare dietro i figli, lavorare e allenarsi non è facile ma ad un certo punto ho visto Olly sulla strada giusta, Evan più grande e indipendente e uno spiraglio di spazio per cercare finalmente di provare ad organizzarmi e fare questo benedetto Ironman.
Ora sono emozionata, non tanto per il triathlon in sé ma per il pezzo di vita che rappresenta. Questa settimana ho ricevuto messaggi e telefonate da tantissimi amici ed è bellissimo! Grazie anche a tutte le Carine, siete così numerose che non posso menzionare tutte — è una bella carica aver il vostro appoggio e state sicure che vi penserò in gara. I feel the Love — Thank you!!
Julia
a.k.a. Zurich Ironman bib #365
Allenandomi per IMZ
Tutti mi chiedevano, “Ti allena Piero (mio marito)?”. Lui doveva allenarmi ma gli allenamenti andavano così:
Io: Che faccio oggi?
Lui: Cosa vuoi fare?
Io: Voglio andare in bici. Dovrei fare qualcosa di più lungo…
Lui: Ecco, allora fai quello…
Più o meno mi sono allenata da sola. Ho sempre chiesto il suo consiglio negli allenamenti importanti dove lui mi convinceva di fare qualcosa in meno. Di fare meno distanza e più velocità e qualità.
A gennaio ho visitato un dietologo sportivo che ha leggermente modificato la mia dieta. Mi ha aiutato a trovare la giusta alimentazione in bici (cibo vero!). Ho dovuto mettere via la bilancia perché il peso scendeva ad un ritmo glaciale. Dopo sei mesi avevo perso 3 kg di grasso e aumentato la massa muscolare di 1,5 kg – il piano nutrizionale del buon dottore ha funzionato!
Quest’anno avevo gareggiato due mezze ironman (Challenge Rimini e Barberino) su percorsi molto collinari e con entrambi sono arrivata al traguardo in 7 ore. Pensando ad un tempo finale per IMZ sapevo che se dovessi fare una gara perfetta avrei potuto arrivare in 14h45’.
Nelle tre settimane prima di IMZ io e Piero siamo stati a St. Moritz. Lui lavorava con la squadra nazionale di maratona che si preparava per il Campionato Europeo. Direi che sono andati bene! Per andare a Zurigo il venerdì mattina prima della gara è stata una gita di solo tre ore in machina.
Siamo andati subito all’expo per incontrare tutto il gruppo di Up & Running insieme a Paula G, la mia compagna di gara.
Una parola per parlare di Paula G… quella parola sarebbe FAVOLOSA. Ha iniziato a correre con Il Corso 5km nell’estate 2011 ed in poco tempo ha completato 10km, le mezze maratone, un mezzo Ironman. Ha corso la sua prima maratona a marzo a Barcelona, in preparazione di Ironman Zurich. Pochi giorni dopo aver gareggiato il suo mezzo Ironman l’anno scorso si è iscritta a IMZ. Non ho mai visto un atleta andare da zero ad Ironman in così poco tempo. Nell’allenarla attribuisco questo successo incredibile al suo atteggiamento positivo per la vita in generale. Come ho detto, favolosa!
Il briefing è durato precisamente 59 minuti (siamo in Svizzera!) dentro una tenda soffocante. Il meteo cambiava ogni ora da “non saranno permesse le mute per il caldo” a “portate una giacca in bici per la pioggia”.
Dopo il briefing ho trovato dove fare taping al mio ginocchio. Non credo che abbia fatto un granché di differenza ma volevo aver la coscienza a posto, sentire di aver fatto tutto il possibile per stabilizzarlo per la gara.
La mattina della gara mi sono svegliata alle 4:00 sorprendentemente riposata e completamente sveglia. Ho preso un tè con miele, una banana e un po’ di avena. Mentre camminavamo verso il lago abbiamo visto altri atleti camminando nel buio. Sembrava una processione degli zombie! Una volta arrivata ho cercato una pompa per la bici. Al briefing dicevano di non portare le nostre perché ce ne sarebbero tantissime. Non era vero! Una ragazza mi ha gentilmente prestato la sua. Ho messo poco aria però in previsione della pioggia.
Ai bagni ho trovato Paula G e siamo andate insieme alla partenza del nuoto dove abbiamo trovato il resto del gruppo U&R.
Il Nuoto
Allenamento per il Nuoto
Appartengo al Gruppo Triathlon Avia Pervia e nuoto con loro tre volte alla settimana nella pausa pranzo. Sono nella corsia “lenta” insieme ad altri sei e abbiamo un’ora per completare l’allenamento. Il nostro allenatore, Marco Gozzoli, cambia l’allenamento continuamente ma alla fine arriviamo sui 1600/1800 metri.
Sapevo che verso febbraio avrei dovuto allungare la distanza una volta alla settimana. Nuotare distanze lunghe da sola mi annoia, così decisi di continuare con la squadra aggiungendo 500 metri prima e/o dopo l’allenamento.
A giugno e luglio ho nuotato fuori nella vasca 50 metri arrivando a 3000 metri. L’allenamento più lungo è stato di 3500 metri a giugno e la gara di TriO’Clock a Lago Sirmione sulla distanza di 3200 metri.
Frazione Nuoto – 1:23:26
Quest’anno Ironman ha diviso gli atleti in due gruppi: quelli capaci di nuotare la distanza di 3800 metro sotto 1h 10m e quelle avrebbero impiegato di più. Stimavo il mio tempo finale fra 1h20′ e 1h30′, così io e Paula siamo andate nel secondo gruppo.
Ho salutato Piero e le ragazze U&R poi sono entrata nella zona poco prima dell’ingresso in acqua. Mi sono posizionata in terza fila mentre Paula chiacchierava con un altra concorrente. Poi era il momento del conto alla rovescia.
Tre — Due — UNO — VAIIIIIIIII!
Ho camminato velocemente e quando l’acqua arrivava alla vita mi sono tuffata. Ho iniziato a nuotare ma dopo pochi secondi ero nel bel mezzo di un attacco di panico! AIUTO! Gli altri atleti (più che altro maschi) spingevano e davano botte mentre cercavano spazio. Mi sono fermata per un secondo e mi sono girata…ma era peggio perché ho visto centinaia di cuffie verdi che venivano verso di me.
Per un attimo ho pensato di ritirarmi, seguito subito dal pensiero “non ti puoi ritirare dopo soltanto 100 metri in acqua! Tutto quell’allenamento per nulla…” Mi sono rigirata di nuovo e ho iniziato a nuotare pianissimo. Sapevo che dopo un chilometro la situazione sarebbe migliorata e sarei stata in grado di controllare i miei nervi. Le cose migliorano sempre…eventualmente !
L’acqua era calma e vedevo bene le boa. Ho cercato di fare scia su altri concorrenti ma inevitabilmente andavano fuori rotta. Ho deciso che era meglio seguire un mio percorso e rilassarmi il più possibile.
Arrivando all’isola a metà gara sentivo una corrente nell’acqua a favore. Sono uscita e ho corso sulla striscia di terra per poi ributtarmi in acqua di nuovo. Ora c’era più spazio per nuotare anche se tutti cercavano lo stesso spazio! Siamo arrivati al primo boa per poi girare verso sud ma ora l’acqua era più mossa. Ho cercato di concentrarmi, sincronizzando il respiro per non bere troppo acqua dalle onde.
Ho seguito dei piedi per 500 metri ma poi se ne sono andati. Ho preso una botta forte da un tipo sulla mia destra, tanto che mi sono fermata per riaggiustare gli occhialini. Lui aveva tutto lo spazio, un lago intero, perché nuotare così vicino? Si è scusato e siamo andati entrambi avanti. Siamo arrivati di nuovo al ponte e sentivo ancora la corrente a favore. Ho pensato “Ho finito il nuoto di un Ironman!”
I volontari ci hanno aiutato ad uscire dall’acqua e ho sentito la voce di Piero chiamare il mio nome. Mentre correvo verso T1 ho visto le ragazze di U&R accanto al cancello dove c’erano le bici. Ho trovato la borsa blu del cambio subito e sono entrata nella tenda.
T1 – 8:50
Piero scherza sempre che la mia peggior performance in triathlon è nei cambi. Ammetto che sono lenta, soprattutto in T1 quando ho problemi di vista. Uscendo dall’acqua vedo tutto sfocato e fino a quando non metto gli occhiali sono un po’ persa. Mentre mi cambiavo nella tenda non ho visto altre donne molto più veloce di me. Avevo già deciso di fare un cambio completo per la bici. Finita di vestirmi ho buttato il sacco nel mucchio con gli altri, ho trovato la mia bici e sono andata verso l’uscita. Sono salita in sella e ho iniziato a pedalare.
BELLISSIMO EMOZIONANTE
il nuoto sarebbe la mia rovina ecco perché non penso all’ironman
Farei entrare tutti e per ultima io
SEI UN MITO