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More Half Marathon 2010

Due mesi fa ero in piscina quando ho visto la mia amica Giulia. Aveva deciso di venire con il nostro gruppo a correre la More Half Marathon a Central Park, New York City. Un signore nella nostra corsia, anche lui podista, ha chiesto la distanza della gara. “E’ una mezza maratona, 21,097 chilometri” ho detto io. “Andate fino a New York per una mezza maratona? Non ne vale la pena…” e con questa frase (sentenza!) ha cominciato un altro giro di dorso.

Molti mi chiedono qual’è differenza nell’allenare  donne e uomini. La tecnica è  uguale, correre è correre.  E’ l’approccio che è diverso. Le donne tendono ad allenarsi perché vogliono stare in salute, sentirsi fisicamente e mentalmente meglio di come stanno da ‘sedentarie’. Vanno più volentieri agli allenamenti quando c’è il gruppo di amiche che aspettano.  Una donna può fare un viaggio di 6000 km per correre una mezza maratona perché non sta andando necessariamente per la gara. Va per stare insieme alle sue amiche, per vedere una città che ha sempre sognato, per vivere emozioni diverse.

Il viaggio alla More Marathon è stato veramente speciale. Quindici donne che hanno legato fin dal primo momento, che si sono trovate così d’accordo che nemmeno una tempesta torrenziale su Manhattan ha fatto loro emettere nemmeno un lamento. Abbiamo iniziato la gara bagnate dalla pioggia, abbiamo corso due giri del parco sempre con la pioggia e, alla fine della gara, ci siamo ricambiate sotto la pioggia. Nonostante questo, nessuna ha mai parlato dopo della pioggia. Si era solo orgogliose di aver ottenuto un obbiettivo per loro incredibile, ammirando le medaglie che ognuna aveva intorno al collo. Di pioggia, nemmeno una parola.

Per le condizioni meteo non ho potuto scattare fotografie durante la gara, ma ne ho fatta una prima di partire, mentre andavamo alla partenza,  che per me simboleggia tutto il viaggio. E’ una foto molto femminile e rappresenta la differenza nell’allenare uomini e donne. Almeno per me.

  1. Giulia Rispondi

    meraviglioso!tutto questo è stao possibile grazie a te!
    grazie bellissima J
    e grazie alle splendide donne che ho avuto la fortuna di conoscere e avere come compagne di viaggio!
    Giulia

  2. grazia Rispondi

    GLULIA PER ME E STATO UN VIAGGIO CHE MI HA AIUTATO A RITROVARE ME STESSA E UN PO DI SERENITA GRAZIE ALLO SFORZO PERO ALLLA FINE PREMIATO ALLA SIMPATIA DELLE RAGAZZE E ALLE MIE VERE AMICHE CHE MI HANNO AIUYATO VORREI POTER FARE UN’ALTRA ESPERIENZA COSI VII VOGLIO BENE UN BACIO A TUTTE GRAZIA

  3. elena cigarini Rispondi

    Non ho partecipato fisicamente, ma con la mente e con l’email di Julia, vi ho seguito con la mia fantasia…..E’ stato emozionante stare al vostro fianco sia prima che dopo la vostra partenza!!!!
    Ci sarò anch’io nelle prossime edizioni.
    Ciao a tutte Elena

  4. Cristiana Rispondi

    carissima Julia, ancora grazie per l’opportunità che ci hai offerto proponendoci questo viaggio.
    Per me è stato meraviglioso le emozioni che ho provato sono state fortissime ,la fatica si è trasformata in pura energia e il sorriso di tutte noi è l’immagine che mi ritorna in mente pensando
    a quei giorni, un grande tesoro che conserverò nella mia memoria.un abbraccio grande CRI

  5. Mimmo Rispondi

    Cara Julia,
    io sono l’ultimo figlio di 4…sono l’unico maschietto.. sono cresciuto all’ombra di mia madre e delle mie 3 sorelle più grandi.. questo mi ha insegnato quanto le donne siano ricche di risorse.. credo che a noi uomini manchi quella scintilla che fa di voi degli esseri così speciali.. Mimmo

  6. mauro Rispondi

    Mimmo, è una scintilla che probabilmente anche noi uomini abbiamo, ma che fatichiamo a vedere perché siamo dei sognatori fanatici, mentre le donne sono sognatrici pure. Ho quest’impressione in quanto io corro come una donna (passami la semplificazione), tranne quando trovo qualche “sfida” agonistica una volta in gara. Allora comincio anch’io a sentire la pioggia, a lagnarmi, a farmi la telecronaca di Bragagna nella testa… Poi grazie al cielo taglio il traguardo, stringo la mano all’occasionale compagno di agonismo, incasso il suo grugnito (che l’abbia battuto o meno) con un sorriso e penso alla mia prossima corsa al femminile… 🙂

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