All’inizio di ogni anno scelgo una parola che dovrebbe diventare il “leitmotiv” dei 365 giorni a venire. Quest’anno la parola è “Fearless”, senza paura. Volete sapere perché? Iscrivetevi alla Newsletter. Fra un paio di giorni vi svelerò delle novità in anteprima!
Prometto che da lunedì scrivo di nuovo di corsa…volevo solo farvi vedere questa fantastica casa di Gaudì, sempre a Barcellona. Era a soli 400 mt dal mio albergo e ci passavo davanti quattro volte al giorno…di sera era veramente uno spettacolo. Che belle cose che ci sono nel mondo…
Oggi stavo camminando per le strade di Barcellona (sì, quella in Spagna!) e fra edifici e monumenti il mio sguardo è naturalmente andato sulla pubblicità per una “Cursa” di 10km che organizzano per l’ultimo dell’anno. Se non avete ancora piani e volete fare una gara non impegnativa per chiudere il 201o, prenotate un volo per Barcellona…costa meno di un treno per Roma! Il sito della “Cursa” —> http://www.bcn.cat/cursanassos/
Oggi non sono andata a correre. Non sono andata a correre nemmeno ieri. A pensarci bene non sono andata a correre nemmeno l’altro ieri. O l’altro altro (ancora altro) ieri. Ma sto bene. E torno a correre domani perché ho visto che le previsioni del tempo danno sole. Soprattutto vado a correre domani perché dopo domani il sole non ci saràpiù. E si nasconderà dietro le nuvole piene di neve anche dopo dopo domani…
Ho una buona memoria. E’ una memoria strana. Una memoria fotografica. Non mi ricordo numeri o conversazioni ma mi ricordo benissimo colori, quadri e situazioni. Non riesco a ricordarmi una cena, ma com’era vestita il mio compagno e quale cravatta indossava, sì. Posso andare indietro di trenta, quarant’anni, anche quando avevo pochi anni e descrivere scene, giocattoli, stanze.
A volte quando sono nel presente mi chiedo “cosa ricorderò di tutto questo?”
A New York quest’anno ho corso la mia 31° maratona, la nona in questa città. Decima se vogliamo includere la More Marathon corsa a Central Park nel ’06. Di ciascuna maratona mi ricordo un qualcosa. Di piccola, di significante per me. Dell’edizione 2010 porto via nel mio bagaglio di ricordi una mattinata passata con Serena Razzolini a Staten Island, abbracciate per combattere il freddo, aspettando la partenza della nostra gara. Abbiamo corso insieme per i primi 5km e poi mi sono fermata per bere un po’ di acqua e non l’ho più vista. Ho un flash di una strada di Harlem, di una signora che mi ha gettato un bicchiere di acqua gelata sulla schiena, di un piccolo pianto di gioia al 41° km, di una lunga passeggiata con Piero Borella verso l’albergo sorseggiando il mio ormai tradizionale Chai-Latte post maratona. Mi ricordo un cielo azzurro. Mi ricordo che ero molto felice.