25 anni di corsa (part II)
In Parte I abbiamo stabilito che Lycra non era ancora di moda negli anni ’90. Oggi ci spostiamo nel ventunesimo secolo!
2004 – Nell’anno Olimpico mio marito Piero era responsabile del settore maratona per la FIDAL. Abbiamo passato l’estate fra St.Moritz e Predazzo. Evan stava imparando a camminare e usava la pista insieme a Daniele Caimmi e Stefano Baldini. Mentre i maratoneti poi sono andati ad Atene e Stefano ha vinto l’oro io mi sono accontentata di distanze più corte.
2005 – Finalmente, Lycra! Un agenzia Tailandese mi telefona per scrivere un articolo sulla Thailand Temple Marathon. Ho iniziato ad allenarmi subito. E’ stato il mio primo viaggio in Tailandia ed ero contentissima di viaggiare di nuovo. Una volta tornata a casa mi sentivo così bene che nel corso dell’anno ho completato altre tre maratone.
Nel 2006 sono stata invitata alla More Marathon a New York, una gara per sole donne, praticamente quattro giri di Central Park. Con me è venuta la mia amica Linda e abbiamo passato una domenica fantasticamente femminile a New York. Avevo lavorato con Kathrine Switzer all’Avon Running Milano nel 2000 è stata bellissimo averla all’arrivo della maratona ad aspettarmi. Questa fotografia è stata scattata alla festa pre-gara a Tavern on the Green. Kathrine è sulla mia destra e Mary Wittenberg, allora Presidente e CEO della New York Road Runners club, alla mia sinistra. Che donne favolose!
2007 – Questa non è una foto eccezionale ma ne sono molto affezionata perché oggi, otto anni dopo, tutte quelle donne sono ancora nella mia vita. Siamo alla Roma-Ostia mezza maratona. Amarcord!
2008 – Ritorno a New York per correre la maratona, questa volta con il mio amico Giorgio. Ci siamo conosciuti correndo e anche se lui aveva corso lo stesso numero di maratone (eravamo qui a #27) non aveva mai corso a NY. E’ stato un momento bellissimo, così divertente che siamo ritornati di nuovo nel 2009.
Nel 2009 è stato pubblicato il mio primo libro Correre al femminile. Nello stesso anno ho corso una delle più belle maratone che abbia mai corso: la Coast to Coast Amalfi Marathon. Non fu “facile”, non c’è un metro di strada piatta ma se avete mai l’opportunità di correre questa gara…iscrivetevi di corsa!
2010 – Volevo fare qualcosa di speciale per celebrare i miei 50 anni. Un’altra maratona? Nooo…facciamo lo Stretto di Messina a nuoto! Sono circa 3,200 metri e la cosa mi spaventava non poco ma il punto era proprio questo. E’ stata una delle esperienze più ricche della mia vita e mi ha fatto capire che forse era arrivato il momento di allungare la distanza delle mie gare di triathlon.
2011 – A 51 anni pensai, “Non stai diventando più giovane, anzi…vogliamo darci una mossa con questo Ironman?” Stavo per iscrivermi alla 70.3 in Svizzera quando ho visto che era arrivata Ironman® in Italia. Mi sono iscritta ad ottobre e poi ho procrastinato fino ad aprile, lasciando solo otto settimane per la preparazione. Sono arrivata seconda di categoria, innamorandomi del triathlon di endurance.
2012 fu un anno strano. Non mi sentivo bene fisicamente ma spingevo sportivamente in avanti lo stesso. Ho gareggiato Ironman 70.3 Aix en Provence in Francia con un percorso in bicicletta da mozzafiato. Sono arrivata terza di categoria con un percorso durissimo.
2013 – Dopo diversi esami medici sono stata diagnostica con ipotiroidismo. Era da tempo che volevo provare la distanza completa dell’Ironman ma dovevo prima stare bene al 100% fisicamente. Ancora una volta ho cambiato l’alimentazione e trovato una brava endocrinologa. Dopo cinque mesi del nuovo regime stavo meglio e mi sono iscritta ad Ironman 70.3 Zell am See in Austria. Con un personale sulla distanza mi sentivo pronta per iscrivermi all’Ironman. (Tremavo però!)
2014 – Nella mia testa Ironman Zurich doveva essere la “corona” sui miei anni di triathlon. Avrei fatto uno e poi chiuso per sempre. Durante i mesi d’allenamento spesso chiedevo a mio marito se secondo lui sarei arrivata in fondo alla gara. Domanda retorica che era diventata una barzelletta fra noi due. La sua risposta fu sempre uguale, fino ad una settimana prima di partire per Zurigo. Questa volta fu diversa: “Il problema più grande non sarà arrivare in fondo ma che ti piacerà molto…”
Aveva ragione, come spesso accade.;-) Sì, è stato duro e qualche volta anche doloroso, ma è un esperienza incredibile che rimane per sempre. Non vedevo l’ora di farne un’altro!
2015 – Pensavo di aspettare altri due anni prima di fare un altro Ironman completo. Poi, IM Barcelona ha annunciato la gara per il 4 ottobre, giorno del mio compleanno. Come non iscriversi? Ho perso un po’ di forma quando ebbi l’incidente al braccio, ma appena due mesi prima ero arrivata terza di categoria a Pescara in una giornata di caldo torrido.
Non dimenticherò mai il 2015. Mi ha cambiato mentalmente. Mi ha mostrato chi sono e alla fine, quella donna mi piace. Non è veloce nè particolarmente talentuosa, sportivamente parlando, ma non si ferma mai e arriva sempre fino in fondo ad ogni suo obiettivo.
La settimana scorsa quando ho pubblicato Part I un paio di persone hanno scritto “Non vediamo l’ora di leggere Part II!”
Invece la mia amica Serena, che mi conosce molto bene, ha scritto, “Sto aspettando Part III…”
Sì, Part III è quella che mi entusiasma di più. Avanti!