Ironman Zurigo: frazione bici
La Frazione Bici
Allenamento Bici
IMZ è una delle poche gare Ironman a non finire le iscrizioni subito. Per iscriversi a Klagenfurt in Austria , Ironman UK o Francoforte devi essere davanti al computer il momento in cui aprono le iscrizioni. Ma IM Zurich è ben noto per essere più difficile per il percorso collinare in bicicletta.
Adoro le colline. Questo non traduce necessariamente in ‘sono veloce sulle colline’, ma almeno mi diverto mentre sono in sella. Più ci avvicinavamo alla data della gara, più preoccupazioni avevo per le colline Svizzere.
Il mio metodo di allenamento in bici è simile a quella in corsa: non è necessario fare tanti chilometri, è più importante curare la qualità degli allenamenti. Nelle mie uscite in bicicletta fino ad aprile non andavo oltre 100 km, mi concentravo sulle ripetute lunghe e la pedalata. Alla fine di aprile ho fatto una gara di 165 km con un totale di 2500 mt di dislivello. Alla fine di giugno ho fatto un altro giro di 135 km vicino a casa mia con dislivello di 1500 metri e poi due settimane prima IMZ ho fatto la mia ultima corsa “lunga” in bicicletta di 140 km con dislivello di 1800 mt.
Tutte le uscite lunghe sono state fatte da sola ed in condizioni climatiche calde e umide. Sapevo che sarei stata bene il giorno della gara con le temperature più fresche. Il dietista mi ha consigliato di mangiare più cibo “vero” possibile. In allenamento avevo provato tigelle con burro di arachidi o mandorle, altri con prosciutto. Ho aggiunto dei gel e cialde Powerbar per aver un cambio di gusto e perché avevano funzionato bene in allenamento.
Non ho comprato una bici da triathlon anche se l’ho contemplato a lungo. In allenamento e gara ho usato la mia bici da strada (Specialized Roubaix, telaio carbone) dove ho aggiunto le appendici appositamente per l’Ironman.
Frazione Bici – 7:33:05
Pedala pedala pedala lungo il lago. Sentivo che stavo andando veloce (per me!), circa 30 – 33 km orari, ma sentivo la pedalata facile. C’era sicuramente un vento a favore che dava una piccola spinta e ho deciso di godermelo. Mangiavo una mini tigella ogni mezz’ora e guardavo mentre tutti i nuotatori lenti mi sorpassavano. Mentre passavano qualche triatleta mi incoraggiava con “Brava Julia” o “Ti vedo bene, Julia”. Quanto amo la tribù triathlon!
Dopo una trentina di chilometri abbiamo girato verso sinistra iniziando la parte collinare della gara. C’era il primo ristoro ma non avevo bisogno di nulla così ho tirato dritto.
Le grandi colline paurose? Non erano così spaventose. Sì, è vero che si saliva, ma poi si scendeva ed era tutto molto piacevole e facile. Lungo il percorso nei villaggi c’erano grandi gruppi di spettatori che dal lato della strada gridavano “HOAP HOAP HOAP!”
Siamo arrivati al famoso tratto di strada di 4km in salita ed altri concorrenti intorno a me chiedevano, “E’ questa la grande collina?”. Eravamo tutti d’accordo che era proprio quella…e continuavamo a pedalare tranquilli.
Il tratto più bello in assoluto era dopo un pezzo di strada in piano che entrava dentro un bosco. Improvvisamente scendeva di colpo con una discesa al 15%. La sensazione era quella di essere su una montagna russa al naturale, con tutti gli alberi intorno. Non vedevo l’ora di rifarlo al secondo giro!
Dopo pochi minuti ho raggiunto il lato est del lago di nuovo e appena ho sorpassato il ponte nel centro della città ho visto la famiglia di Paula G e dopo pochi minuti anche Piero. Il percorso continuava sul lato ovest del lago e poi virò rapidamente a destra verso il famoso tratto nominato “Heartbreak Hill”, un chilometro di strada in salita a 12%.
Sì, okay, era ripida. Ma era soltanto un chilometro ed era strapiena di spettatori che urlavano e gridavano “hoap, hoap, hoap”. Era come essere sul percorso del Tour de France e sicuramente uno dei momenti più belli della gara.
Pedala, pedala, pedala … arrivando sul lato est del lago per il secondo giro il vento si era girato contro. Si sentiva subito la differenza e la pedalata era più difficoltosa.
In più, dovevo fare pipì. Di solito in gara sono in grado di farla in bici senza problemi, ma ora non ci riuscivo proprio. Ho provato a pensare allo scorrere dell’acqua, alle cascate, Ho anche aggiunto effetti sonori come facevo con i miei figli quando erano piccoli. Alla fine ero talmente a disagio che ho deciso di fermarmi al prossimo bagno. C’era un volontario per tenermi la bici ed ho fatto tutto entro un minuto.
Sono tornato velocemente in sella per pedalare lungo il lago di nuovo. Invece della tigella ho deciso di cambiare e prendere un gel. Cinque minuti dopo ho capito di aver sbagliato. La pancia mi faceva un male terribile. Dovevo trovare un altro bagno al più presto ma il prossimo era a trenta chilometri avanti. Quando sono arrivata (finalmente!) sono rimasta per più minuti. Volevo essere sicura che tutto andava bene e che non avrei dovuto fermarmi di nuovo.
Tornando in bici sentivo il tratto intestinale in movimento, ma sapevo che dovevo continuare a mangiare in qualche modo. Decisi di mangiare solo tirelle e bere solo acqua e di rallentare un pelino fino a quando sentivo a posto.
Durante la prima parte della gara mi chiedevo se Paula G era davanti o dietro di me. Ho avuto risposta in quel momento. Mi ha sorpassato in salita senza neanche riconoscermi! L’ho ripassata in discesa (sono più pesante di lei), ma poi lei mi ha sorpassato di nuovo in salita e ho continuato a velocità di crociera.
Ogni tanto vedevo atleti sul percorso con problemi meccanici … gomme a terra, catene slittate. Ho visto un ragazzo seduto sul lato della strada, accovacciato in posizione fetale con la bici appoggiata per terra. Mi ha ricordato di rispettare la distanza Ironman e di concentrarmi sul “Qui e Adesso” piuttosto che preoccuparmi della lunga strada che avevo ancora davanti.
Il cielo era stata grigia per tutta la mattina, ora ha iniziato a piovere forte. Dopo pochi minuti le mie scarpe erano inzuppate di acqua. Ho rallentato di più sulle discese; meglio un crono più lento che scivolare giù per la collina in bici.
Arrivata di nuovo a Lake Zurich sentivo che lo stomaco stava meglio. In compenso non sentivo più il mio sedere sulla sella! L’energia era buona anche se sul secondo giro di Heartbreak Hill ho dovuto salire a zig-zag. In cima alla salita ho trovato una di U&R e mi urlò “Paula è a pochi minuti davanti a te!”
Non vedevo l’ora di scendere dalla bicicletta. Volevo un cambiamento di movimento. Avevo imparato a togliere i piedi dalle scarpe da bici negli ultimi metri, così ho potuto correre più agilmente scalza nel fango e finalmente posare la bici.
T2 – 6:38
Ho subito trovato il sacco con il secondo cambio, mi sono infilata nella tenda e spogliata completamente. Era bello poter mettere vestiti asciutti e gli occhiali da vista. Ora potevo finalmente iniziare la maratona.
MITICA