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Luisa Balsamo WEEK!

Nello scrivere il mio libro “Correre al femminile” volevo includere anche storie di altre donne che corrono. La corsa non è uguale per tutti, né deve esserlo. Io, ad esempio, non sono mai (ma proprio mai!) tentata di andare oltre i 42 km. C’è chi non sogna di arrivare nemmeno lì e chi pensa di andare ben oltre,  come Luisa Balsamo. Nata a Palermo e madre di due figli, Luisa AMA correre. Quando le ho chiesto di spedirmi due righe per il libro mi  ha mandato indietro oltre otto pagine!

Dichiaro questa “Luisa Balsamo Week” e vi propongo per intero (divisa in cinque parti) la storia che Luisa ha scritto due anni fa. Nel frattempo ha partecipato in tante altre gare ultra e, in questo momento, si sta preparando per una prova nel deserto in Libia.

LUISA BALSAMO

Sono nata per correre – PARTE I

Sono nata per correre. Ne sono sicura.

Mi è sempre piaciuto correre, correre, correre e guardarmi intorno, ascoltare i rumori e i suoni, osservare quello che mi circonda, pensare, parlare con me stessa e rimanere in assoluto silenzio, ascoltando soltanto il suono del mio cuore. E’ lui che mi conduce, è lui che mi avvisa e mi suggerisce di aumentare o diminuire. Io corro, ma tutto  il resto lo fa il mio cuore.

Correre per me è sempre stata una sfida.

Non sempre sono riuscita ad identificare contro chi, ma la sensazione della sfida è sempre quella che mi accompagna ad ogni gara, che sia una 5km o una ultra di 100 e passa km.

Per una donna, soprattutto dalle mie parti, non è mai stato facile correre liberamente. Bisognava superare gli schemi arcaici dell’ “uomo siculo”, sembrava quasi un disonore poter correre senza essere infastidite dal suono di un fischio o dalle voci di insulto di qualche “vecchietto” seduto per strada . Poter dar sfogo alla propria volontà, nel gesto più antico e più naturale che la vita ci ha donato , non è stato mai tanto facile.

Dovevo cercare di scegliere orari piuttosto frequentati dai runners per poter correre serenamente, altrimenti ogni seduta di corsa era un patema d’animo, una gara a chi arrivava prima tra me e la mia ombra. Per nulla rilassante, ma certamente molto allenante !

Poter correre con gli uomini è stata la svolta della mia vita !

Finalmente ho potuto fare tutto quello che sognavo : scalare le montagne, correre nel deserto, visitare posti meravigliosi, assaporare momento per momento ogni metro di tutto quello che facevo.

Correndo con loro ho avuto tutta quella sicurezza che per anni non ero riuscita a trovare, sono cresciuta ed insieme a me è cresciuta la fiducia in me stessa, la consapevolezza che non ero e non sono inferiore a nessuno, che sono forte e matura per poter affrontare qualsiasi cosa, superare qualsiasi ostacolo.

Adesso, ogni volta che inizio una nuova avventura, quando sono in gara siamo in due : io e me stessa, due, ma nello stesso tempo una sola persona, una persona sicura, determinata, concentrata e fortemente motivata. Una persona che si trova molto spesso ad aiutare i suoi avversari uomini. Per nulla intimorita dal doverlo fare o dalla loro presenza . E tutto questo mi piace da morire, mi carica e m’inorgoglisce. So di essere guardata, apprezzata e giudicata, e capisco di aver costruito dentro di me una bella persona, una persona forte e per niente fragile, come invece spesso mi capita mi essere nella vita normale di tutti i giorni.

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