Venicemarathon 2014
Lavoro per la Venicemarathon dal 1998. L’annuale viaggio alla laguna è un misto di eccitazione per l’adrenalina che sa trasmettere una maratona insieme a un pizzico di nostalgia per i tanti anni passati e le tante edizioni della maratona che si sono succedute.
La Venicemarathon è di certo uno degli eventi meglio organizzati nella scena del running italiano. Tutti i volontari conoscono il proprio ruolo e la maggior parte di loro lo conserva anno dopo anno. La mattina della maratona, quando entro nella mia routine portando i pacer alla linea di partenza e tornando indietro fino al traguardo vedo gli stessi volti nei soliti posti. Amo tutto questo.
Lavoro con Stefano e Miky all’expo il venerdì e il sabato, presentando la corsa e realizzando varie interviste. Amo lavorare con loro perché dopo cinque anni passati assieme la nostra routine necessita di volta in volta solo una qualche aggiustatina. Ma c’è di più, quei due sono davvero dei tipi alla mano e, lo dico col cuore, con loro accanto non ci sono problemi, solo soluzioni.
Quest’anno ho aggiunto alcune interviste coi nostri pacer. Uno di loro è stato Stefano Nalesso, un ultra maratoneta nonché trail runner che partecipa a eventi pazzeschi come la Spartathlon in Grecia. Ha detto che il suo segreto per correre così tante miglia è che il suo fisico ha un recupero immediato. Potessi io dire lo stesso, ma purtroppo ci metto un po’ per riprendermi… come la maggior parte dei maratoneti mortali, intendiamoci!
Alla vigilia della maratona ho una riunione col gruppo dei pacer. E’ vero, hanno tantissima esperienza eppure è fondamentale diventare un gruppo e l’unica via per farlo è trovarsi insieme e comunicare, dire, parlare, confrontarsi. Devo dire che quest’ultimo è stato uno dei migliori gruppi che abbia mai avuto. Alcuni erano “nuovi” altri erano runner che avevano già lavorato con me e sapevo che avrei potuto contare su di loro. Quando c’è buona comunicazione è veramente facile lavorare.
Se avete corso la Venicemarathon domenica avete avuto le migliori condizioni atmosferiche che un maratoneta può chiedere. Non troppo freddo né troppo caldo, bassa umidità e un cielo di un azzurro chiaro. Ogni foto scattata è stata magnifica, il “quadro perfetto”. Villa Pisani alla partenza era bellissima con quella carezza di sole sulla facciata.
I pacer conoscono il loro lavoro così non c’è bisogno di urla o istruzioni dell’ultimo minuto. Solo un mare di sorrisi e accertarsi che ciascuno abbia il suo pallone colorato! Abbiamo scattato questa foto nella tenda di ritrovo perché sappiamo che una volta fuori addio, i maratoneti non li avrebbero lasciati in pace, tutti a seguirli nervosamente e ciao ciao foto di gruppo. Amo questa immagine perché sono coperti coi colori dell’arcobaleno.
Dalla partenza faccio ritorno al traguardo in un’ora attraversando il Brenta su una barchetta, salendo su uno dei bus dell’organizzazione fino a Piazzale Roma e infine prendendo un taxi-boat. Guardo la gara su un mega schermo e quindi aspetto arrivare il primo runner.
E il primo è stato l’etiope Mamo Ketema Behailu. Ha corso gran parte della gara in perfetta solitudine là davanti quindi ha meritato la vittoria.
La prima “Venicemarathon pacer” è arrivata dopo 2:50, in perfetto orario. E anche gli altri undici gruppi hanno spaccato il secondo.
Nel gruppo delle tre ore insieme al pacer è arrivato Stefano Benatti (pettorale nr.100), così il ragazzo non solo ha lavorato due giorni per l’expo ma ha pure corso e stampato una prestazione sotto le ore!
Insieme al mio impegno con l’organizzazione ho pure allenato alcuni runner per la gara. Non posso citarli tutti, ma lasciatemi dire una parola su alcuni di cui sono particolarmente orgogliosa. Per me i “veloci e i “lenti” hanno il medesimo valore. Certo, hanno differenti bisogni, sia nell’allenamento sia nella preparazione mentale, ma ci vuole tanta energia per prepararsi. Gianluca (sulla sinistra) ha corso la sua prima maratona dopo qualche anno di allenamento con me sulla distanza per la mezza (21 km). Ha corso con le prime donne e l’ha conclusa in 2:39:57. E’ la persona più dolce e gentile che mai potreste incontrare e questo è il suo più radioso sorriso al traguardo.
Anche le signore sulla destra erano alla loro prima esperienza sui 42 km. Sono giunte tra le 4:37 e le 5:20. Sono del mio gruppo femminile che alleno a Modena e, anche se loro non si sentivano pronte per la maratona, io invece sapevo che lo erano eccome. Ammetto, ho dovuto dare loro più di una spinta per farle iscrivere e penso che anche voi capiate che dietro quei sorrisi si nasconda una grandiosa maratona appena portata a termine no?
Vi ho convinti a uscire e correre? Ne sono certa. Se state pensando di correre una maratona in Italia, sappiate che la Venicemarathon il prossimo Ottobre compirà 30anni. Su dai, andate a iscrivervi. Ora!